Ormai il multiverso è tra noi e non possiamo farci nulla e i fumetti usciti a marzo 2022 ne sono la riprova: ovunque ci giriamo troviamo realtà che convergono. Sia che si tratti di veri e propri universi che finiscono per per incontrarsi, di eroi o personaggi provenienti da mondi distanti che si ritrovano a combattere spalla a spalla (o a farsi dispetti), o addirittura di diversi approcci alla narrazione che trovano uno o diversi punti di incontro tra oriente e occidente, ormai la multiversalità è dilagante. Oppure siamo noi che condizionati dal multiverso finiamo ormai per vederlo ovunque?


Crossover

“Nulla sarà più come prima!” è una di quelle frasi che accompagnano sempre i classici crossover estivi di Marvel o DC, maxi-eventi annuali in cui un gruppo di eroi assortiti si ritrova ad affrontare una minaccia di proporzioni galattiche, o a scontrarsi tra loro per qualche motivo. Dopo di che, però, le cose tornano sempre più o meno come prima, ciascun eroe protagonista della propria testata fino all’anno successivo. Ogni tanto qualcuno muore, ma la morte nei fumetti è la sola cosa meno stabile dei nostri governi. Cosa succederebbe però se uno di questi crossover avesse luogo nel mondo reale? Crossover, nuova serie creator owned di Donny Cates e Geoff Shawn parte da questo spunto: un’invasione dimensionale di personaggi dei fumetti in una città americana. Il primo volume, pubblicato da Saldapress, prende avvio 5 anni dopo l’invasione, mentre gli Stati Uniti sono – ovviamente -divisi tra gruppi di fanatici, tra chi vorrebbe uccidere tutti i transfughi dimensionali e chi è disposto ad accoglierli. Cates però approfitta del suo meccanismo narrativo anche per riunire in una sola storia diverse altre sue creazioni fumettistiche -Paybacks, Buzzkill – e quelle di alcuni altri suoi celebri colleghi, per altro spesso uccisi nella finzione fumettistica. Il viaggio della cosplayer Ellie verso Denver, luogo dove si trova la bolla che contiene l’invasione, è una gioiosa celebrazione del fumetto anni ’90, scritta con l’attenzione alla sceneggiatura di questi anni e l’esplosione grafica dell’epoca, da una coppia di autori che deve aver divorato tonnellate di albi Marvel, DC e Image. 

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COver di Crossover di Donny Cates


 

La scure e il fulmine

Annunciati a Lucca ormai nel 2019, dei crossover (a proposito, eh!) tra i personaggi Bonelli e quelli DC Comics si sono un po’ perse le tracce nel corso dei mesi. Oltre all’inevitabile incontro tra Batman e Dylan Dog, la collaborazione tra Bonelli e DC si sarebbe dovuta estendere ad altri due team up, Zagor/Flash e Justice League/Nathan Never,  ma le storie previste per il 2021 sono slittate a una data futura. Per non far sfumare l’attenzione sull’iniziativa, Bonelli nel frattempo ha portato in edicola dei numeri zero, albetti promozionali con all’interno qualche pagina di preludio delle storie future e la ristampa di alcuni momenti importanti dei protagonisti. A marzo 2022 però il primo crossover ha finalmente visto la luce in una bellissima edizione cartonata con i simboli di Zagor e Flash che svettano lucidi e in rilievo: si può dire serenamente che l’attesa è stata ricompensata. Il lavoro compiuto dal team di autori italiani (Masi e Uzzeo alla sceneggiatura, Gianfelice ai disegni, Matera e Saponti ai colori) è non solo di altissimo livello, ma anche un atto d’amore verso i due personaggi. L’intreccio è quello classico dei team up, con uno dei due eroi catapultato da un’evento eccezionale nell’universo narrativo dell’altro: segue l’inevitabile scontro dettato dalla mancata conoscenza, poi il chiarimento e l’alleanza contro il nemico comune. Questo canovaccio classico tuttavia è arricchito dalla profonda e rispettosa conoscenza sia di Zagor che di Flash, raffigurati in una loro incarnazione credibile sia per i cultori che per i lettori casuali che punta a sottolinearne i numerosi punti di contatto, al di sopra delle ovvie differenze. Impressionante poi il lavoro grafico, una sintesi eccellente che punta a superare la gabbia bonelliana e coniugarla con la spettacolarità dello stile USA. Notevole è anche la cura editoriale, che arricchisce il volume di approfondimenti (alcuni firmati anche dagli autori) sia in apertura che in chiusura della storia. Una vera e propria eccellenza italiana. 

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Copertina de La scure e il fulmine.


Le vacanze di Donald

Panini pubblica da qualche tempo una collana di graphic novel internazionali Disney che meriterebbe un bel approfondimento (spoiler: tempo permettendo arriverà più o meno a breve). L’ultima in ordine temporale è Le vacanze di Donald di Frèdèric Brremaud e Federico Bertolucci, appena pubblicata oltralpe e subito riproposta anche da noi dall’editore modenese. Il racconto si rifà ai classici dell’animazione anni ’50, sia per lo stile narrativo scelto (totalmente muto) che per le tavole realizzate dall’illustratore italiano. Esasperato e innervosito dal trambusto cittadino, Paperino decide di concedersi una vacanza nella natura, ma lì le cose non vanno meglio. La pace e la serenità ritrovate tra fiori e farfalle vengono presto messe alla prova dalla consueta sfortuna che sempre accompagna il papero, dall’inclemenza degli elementi naturali, ma soprattutto dai dispetti di alcuni poco accoglienti abitanti del bosco, da Cip & Ciop all’orso Onofrio (anche qui, crossover!). La divertente sceneggiatura del francese Brremaud è resa con maestria da Bertolucci attraverso un lungo lavoro che passa attraverso una colorazione manuale a tecnica mista con tempere e acquarelli, il cui risultato ricorda davvero molto da vicino l’epoca d’oro dell’animazione Disney. Valore aggiunto sono le pagine finali del volume, cartonato e stampato su carta di alta qualità, che contengono bozzetti e studi preparatori, commentati dallo stesso Bertolucci. 

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Paperino impegnato con Cip & Ciop sulla copertina di Le vacanze di Donald.


La nascita di Ultraman

Fa uno strano effetto vedere Ultraman, storico personaggio nato dalla fantasia di Eiji Tsuburaya, pubblicato sotto l’etichetta Marvel. La miniserie edita da Panini a marzo 2022 fa infatti parte di una collaborazione tra l’editrice statunitense e la Tsuburaya Productions per la realizzazione di una mini-serie pensata per raccontare a un pubblico occidentale una nuova versione delle origini del personaggio che difende il mondo dai kaiju. La sceneggiatura non poteva essere affidata ad altri se non a Kyle Higgins (già apprezzato per il suo lavoro sull’adattamento a fumetti dei Power Rangers) in collaborazione con l’australiano Mat Groom, mentre alle matite troviamo l’italiano Francesco Manna, già visto all’opera su Avengers. La rilettura è interessante per scoprire come un racconto, profondamente radicato nelle paure e nelle ansie del Giappone, è stato reinterpretato in chiave occidentale. Personalmente ho apprezzato più di ogni altra cosa il curioso melting pot di stili che emerge dalle tavole di Manna, dove un tratto riconoscibile al colpo ‘occhio come proveniente dalla scuola italiana coniuga al suo interno una gestione della tavola molto statunitense, ma anche alcuni rimandi alle raffigurazioni più tipiche dei manga. La copertina di Alex Ross che auto-cita il suo Marvel è poi una chicca. 

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Alex Ross cita se stesso sulla copertina di La nascita di Ultraman.


 

Vento di libertà

Messinese d’origine, Lelio Bonaccorso ci porta nella sua Sicilia per raccontarci di Dina, Clarenza e del loro coraggio durante la Rivoluzione del Vespro del 1282. Benché scritto un paio d’anni fa, prima prova di Bonaccorso alla sceneggiatura, Vento di Libertà risuona del presente attraverso la storia d’amore tra Dina e Jacques, francese e dunque oppressore in terra siciliana, un ruolo che il ragazzo scoprirà presto di non volere più interpretare. Cito dall’introduzione al volume di Nadia Terranova: “Gli uomini hanno sempre raccontato la storia a modo loro, piegandola a una versione maschilista e patriarcale dei fatti, ovvero lasciando che il talento, la forza e la capacità delle donne scivolassero nel silenzio; degli uomini sappiamo quasi sempre tutto, delle donne quel poco che siamo riusciti a salvare dalla cancellazione.” COn suo stile grafico subito riconoscibile, perfetto per il racconto storico, Bonaccorso recupera un episodio centrale nella storia siciliana, eppure spesso trascurato, per celebrare la sua terra e un dei primi esempi nella storia di rivolta popolare contro l’oppressore conclusasi con un successo. 

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Dina e Clarenza, le protagoniste di Vento di Libertà.


Batman e la Justice League

Annunciata insieme a Batman: Il figlio dei sogni  e Batman: Il Batmanga di Jiro Kuwata (entrambi ancora in attesa di pubblicazione, il problema della carta deve essere più grosso di quanto immaginiamo), Batman e la Justice League fa parte del filone che coniuga il manga e il cavaliere oscuro di Gotham. Realizzato da Shiori Teshirogi e ambientato approssimativamente in tempi recenti (con qualche incongruenza di continuity, giustificabile in fondo), Batman e la Justice League pone gli eroi DC Comics di fronte a una minaccia di origine esoterica: le ley line sono canali energetici in cui scorre la linfa vitale del pianete, prodigiosi trasmettitori che a volte arrivano in superficie scatenando eventi incomprensivuli. Gotham è uno dei luoghi al mondo che ne presenta la più alta concentrazione e il Joker è intenzionato a sfruttare insieme alla sua nuova Injustice League questa situazione. Sulla sua strada però troverà Rui Aramiya, ragazzo giapponese giunto a Gotham per indagare la misteriose scomparsa dei suoi genitori. In una miniserie autoconclusiva in quattro volumi, Shiori Teshirogi filtra attraverso la sua sensibilità da mangaka temi ed estetica del supereroe occidentale, offrendo una lettura interessante e a tratti straniante di personaggi con migliaia di pagine di storie alle spalle. 

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Batman, Superman e Wonder Woman raffigurati da Shiori Teshirogi sulla cover di Batman e la Justice League.

 

 



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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